Roma, 20 maggio 2021 – In occasione della quarta ricorrenza della Giornata Mondiale delle Api, il Direttore Generale della FAO QU Dongyu, durante una conferenza con i ministri di Agricoltura di diversi paesi, ha sottolineato l’importante ruolo che le api e gli altri impollinatori svolgono nel garantire i servizi del ecosistema, la sicurezza alimentare, la nutrizione e i mezzi di sussistenza, in un incontro virtuale di alto livello dal tema “Bee engaged – Build back better for Bees”.
L’Agenda 2030 chiede lo sradicamento della fame e della povertà” ha detto il direttore generale della FAO “Abbiamo bisogno di sistemi alimentari che siano più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili. Le api giocano un ruolo importante in questo. Sono importanti per la nostra sicurezza alimentare, la nutrizione e l’ambiente. Si stima che il valore dei servizi di impollinazione per la produzione alimentare globale valga fino a 600 miliardi di dollari all’anno
Secondo il Terzo Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia (Comitato Capitale Naturale, 2019) la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane è pari a circa 2 miliardi di euro l’anno.
Tra tutti gli impollinatori, le specie del genere Apis sono le più numerose, con 20.000 specie presenti in tutto il mondo. Tra tutte, la più conosciuta è l’ape domestica, nome scientifico Apis mellifera, conosciuta nel mondo come ape italica. Il valore di questa specie, originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, nelle stesse aree che hanno visto sorgere le civiltà antiche, è legato oltre che al servizio d’impollinazione anche alla produzione di miele, cera, propoli e pappa reale. Per dare un’idea dell’importanza socioeconomica della produzione di miele, è utile ricordare che in tutta l’Unione Europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l’anno (ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
World Bee Project
Il World Bee Project è la prima iniziativa privata al mondo che monitora a distanza le api per studiare la crisi degli impollinatori e dell’impollinazione da una prospettiva globale. Sostiene, collega e amplifica le nuove tecnologie e lo studio scientifico per migliorare la salute e il benessere delle api e degli altri impollinatori.
La nostra missione è quella di fondere l’intelligenza artificiale (AI) e la tecnologia informatica all’avanguardia con la ricerca mondiale sulle api per salvaguardare le popolazioni globali di impollinatori.
Tracciare la salute degli alveari
Da ottobre 2018, gli specialisti con sede nel Regno Unito del team di innovazione Cloud di Oracle hanno aiutato il World Bee Project a sviluppare un modello per una rete di alveari monitorati a distanza. Il team ha usato (esempio foto in questo articolo) Raspberry Pi , applicando dei dispositivi IoT (internet of Things), sensori che ne monitoravano la temperatura, l’umidità, il peso dell’alveare così come l’acustica- una delle metriche più importanti della salute dell’alveare. Questi si collegano a Oracle Cloud per fornire un sistema scalabile e globale di monitoraggio della salute delle api.
Utilizzare i dati per ottenere risultati precedentemente impensabili
Sfruttando le sue potenti risorse di Cloud Computing, Oracle lavora con World Bee Project per trasformare il World Hive Network© in uno strumento potente, in continua crescita e in continuo apprendimento per generare studi sullo stato delle api e degli impollinatori e dei loro diversi ambienti locali in tutto il mondo. La piattaforma Cloud di Oracle offre l’accesso al suo database autonomo che integra l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale.
Questi “alveari intelligenti” hanno permesso sia agli apicoltori che ai ricercatori di comprendere più accuratamente la salute e il comportamento delle colonie di api. Allo stesso modo, l’analisi dei dati acustici ha anche rivelato che un aumento significativo dei livelli di rumore è un segno di agitazione in una colonia. Ciò significa che se ad esempio un alveare viene attaccato da un calabrone, che può spazzare via una colonia uccidendo la regina e un gran numero di api in pochi minuti, il sistema può inviare un avviso al telefono dell’apicoltore, che può quindi prendere le misure appropriate contro il calabrone.
Ogni alveare produce circa un milione di punti dati al giorno, il che significa che ci sono miliardi di righe di dati per l’intera rete. Questi dati vengono quindi trasmessi dai dispositivi, dove sono in parte strutturati tramite analisi Edge, nel Cloud Oracle, dove avviene un’ulteriore ristrutturazione dei dati.
Da qui, viene utilizzato un connettore per trasferire i dati in un database autonomo, che, secondo John Abel, direttore del progetto e vicepresidente per il Cloud e l’innovazione di Oracle, consente agli esperti di api di addestrare una rete neurale artificiale utilizzando l’apprendimento automatico (ML).
Più dati vengono trasmessi attraverso il sistema ML da tutto l’ecosistema, migliore è l’identificazione dei modelli, che possono quindi essere utilizzati per diagnosi più accurate.
Si spera che questa maggiore comprensione renderà più facile proteggere la popolazione mondiale di api da miele, che è in costante calo dagli anni ’50.
La storia dell’ape da miele è antica come quella dell’uomo, come dimostrano antichissime pitture rupestri di oltre 10.000 anni fa. La scienza ci dà l’opportunità di volgere uno sguardo all’interno di questo mondo tanto prezioso per il nostro pianeta.